Lloyd di Trieste tra navigazione di Stato e business

Sabato 30 aprile per il ciclo di conferenze “Trieste e il mare” Giulio Mellinato parlerà di: “Lloyd di Trieste tra navigazione di Stato e business

La precoce apparizione a Trieste della navigazione a vapore costituì una opportunità ma anche una sfida. Da una parte, una regione già ricca di tradizioni e collegamenti marittimi valorizzava una nuova dimensione della mobilità, che la vela non poteva assicurare. Dall’altro lato, però, il sistema triestino proprio negli anni di fondazione del Lloyd si stava dotando di infrastrutture finanziarie relativamente nuove, in grado di mobilizzare capitali significativi, che vennero investiti in attività più solide rispetto al commercio ed alla navigazione.
La navigazione meccanica aveva bisogno di capitali consistenti, che vennero trovati altrove, in particolare a Vienna e nelle regioni più industrializzate dell’Austria. Per molti decenni, il matrimonio tra gli interessi economici e politici espressi dal centro dell’Impero e le capacità marittime e commerciali triestine procedette con mutuo beneficio. Trieste divenne la capitale marittima dell’Adriatico asburgico, ed uno dei porti più dinamici dell’Europa meridionale. Il Loyd Austriaco fu senz’altro il veicolo principale non soltanto per i commerci, ma per l’espansione economica dell’intera regione dell’Adriatico settentrionale.
Tuttavia, negli ultimi decenni dell’Ottocento, proprio quando il commercio mondiale stava vivendo il suo più significativo momento di espansione, l’irrigidirsi dei rapporti politici tra le Grandi Potenze finì con il coinvolgere anche il controllo dei collegamenti economici internazionali. Le funzioni paradiplomatiche che il Lloyd aveva esercitato in quasi completa autonomia divennero un prezioso strumento nelle mani del centro politico viennese, che richiamò a sé quote sempre più ampie della vita aziendale, fino allo spostamento della sede a Vienna.
Con l’arrivo dell’Italia, il Lloyd ritrovò la sua collocazione a Trieste, ma non uscì, se non per breve tempo, dal ruolo di strumento della navigazione di Stato, fino al definitivo assorbimento all’interno del settore pubblico.

Biografia: Giulio Mellinato insegna storia economica presso l’Università di Milano-Bicocca, e si occupa di storia della globalizzazione e del commercio internazionale, con particolare riguardo all’evoluzione dei sistemi di mobilità a lunga distanza nell’area dell’Adriatico settentrionale. Ha studiato argomenti riguardanti la storia marittima, dalla metà del XIX secolo all’età presente, la storia dei trasporti e delle infrastrutture e, in genere, la storia sociale ed imprenditoriale dell’Europa contemporanea dal XIX secolo in poi, con particolare riguardo all’integrazione dell’economia locale della Venezia Giulia all’interno dei contesti internazionali. Ha pubblicato diversi lavori sulla storia del commercio, delle Compagnie di navigazione e della cantieristica.

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